Editoriali

Decrescita (in)felice, obiettivo centrato

Scritto da Giovanni Macrì

Premetto, onde evitare di essere frainteso, che quando siamo stati attaccati dal coronavirus eravamo impreparati e nessuno avrebbe mai immaginato un’evoluzione così tragica degli eventi, sia medici che politici, questi ultimi supportati dalle loro task force, brancolavano nel buio più profondo. Incolpevoli ritardi, altrettanto incolpevoli approcci terapeutici non proprio efficaci (per non dire errati) e un’incolpevole narrazione apocalittica ci hanno condotto al punto in cui siamo. Non mi soffermo su come siamo messi ora, mi limito ad evidenziare tre contesti devastati o messi a repentaglio: economia, convivenza sociale e psiche umana. Ebbene, se sino ad un mese fa si poteva correttamente usare il termine incolpevole oggi l’aggettivo comincia a traballare.
Come molti di voi, guardo ogni giorni i dati sull’andamento della situazione COVID-19 e noto che, a fronte di un numero di contagi pressoché stabile per non dire in salita, diminuiscano i ricoveri ospedalieri, quelli in terapia intensiva e i decessi. Perché questo accade? Forse perché il virus ha perso vigore e/o l’approccio terapeutico è significativamente più efficace? Questa tesi, sostenuta da autorevoli medici/scienziati, incontra grandi difficoltà ad accedere ai media (a tutti) così da escludere la stragrande maggioranza degli italiani da dati e tesi scientifiche su cui interrogarsi. Quale la ragione? I motivi potrebbero essere molteplici ed uno molto plausibile, e inquietante, potrebbe essere il timore di ammettere la responsabilità di una catastrofe di dimensioni apocalittiche che ha messo l’Italia e gli Italiani in ginocchio. Aggiungo, e la cosa é ancora più sconvolgente, il business miliardario e le lobby che sono nate attorno al COVID-19 per speculare piazzando prodotti per sanificazione, scanner di ogni tipo, adesivi, mascherine, ventilatori, test, tamponi e chi più ne ha più ne metta. Un’industria dal valore di migliaia di miliardi che mi fa paura e che deve far paura.
Quello che dico potrà sembrare una teoria “complottista”, tuttavia, sono un peccatore di scuola Andreottina: a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina!
Auspico che il coraggio e la correttezza abbiano la meglio e che il settore cui facevo cenno riceva la giusta attenzione e, nell’attesa del decreto aprile, buona decrescita in(felice) a tutti.

Chi è l'autore

Giovanni Macrì

Avvocato, co-titolare dello studio Rombolà & Macrì, attualmente primo cittadino del Comune di Tropea e da sempre impegnato in politica. Ha rivestito l'incarico di segretario cittadino nei partiti di centro-destra, è stato consigliere comunale e provinciale.

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