Attualità

Presentato il comitato promotore della candidatura a Capitale della cultura 2021

Scritto da Domenico Cortese

Venerdi 7 Febbraio presso il Centro Culturale di Tropea (ex pretura) si è tenuta la prima riunione di tutti i componenti del Comitato Promotore della Candidatura di Tropea a Capitale Italiana della Cultura 2021. Presenti, oltre il sindaco di Tropea Giovanni Macrì e il presidente della provincia di Vibo Valentia Salvatore Solano, la coordinatrice del comitato Luisa Caronte di Ricadi, esperta in candidature e management in turismo e innovazione e il direttore generale della Regione Calabria Domenicantonio Schiava.

«Tropea ha le carte in regola per poter diventare Capitale Italiana della Cultura, è l’unica città calabrese candidata ed ha un giacimento culturale che non è minore di quello delle altre città candidate». Ha aperto così l’incontro la coordinatrice del comitato, davanti ad una sala gremita e carica di entusiasmo per il progetto che sarà, fra poco, reso pubblico in tutte le sue sfaccettature. «Il dossier che stiamo realizzando parte dall’antica Tropea, dalla storia della cittadina ma va a ad allargarsi poi a tutto il territorio regionale; esso comprende un aspetto descrittivo e poi un piano di sviluppo pratico con un percorso che riguarda l’intero anno 2021, in cui sono proposte delle iniziative con un criterio di innovazione. Iniziative, è bene sottolinearlo, che saranno da realizzare a Tropea ma anche nel comprensorio di Tropea e che riguarderanno addirittura tutte e cinque le province calabresi, con una o due manifestazioni per ogni provincia. Dico questo perché gli obiettivi del bando sono, esplicitamente, di raggiungere la riqualificazione del turismo culturale, l’innovazione, l’inclusione sociale, l’avvio di nuove realtà territoriali e l’integrazione territoriale, e questo l’abbiamo forse già raggiunto con l’interesse regionale che la nostra candidatura ha suscitato!».

Non basta, infatti, essere belli e avere storia per impressionare gli organismi valutatori. Come ricorda il comitato, bisogna costruirsi la possibilità che il governo valuti Tropea quale città avente la capacità di autogestirsi sia come progettazione che come attuazione. Ciò coincide col dimostrare di avere la possibilità economica di sostenere ciò che sarà scritto nel dossier: i fondi del governo saranno un semplicissimo contributo, che deve essere accompagnato da finanziamenti, sia pubblici che privati, che la città dovrà avere la capacità di reperire. «Vi chiedo di sostenerci e di credere fortemente nell’idea», conclude la Caronte. Sulla stessa linea il presidente Solano: «La strada è quella giusta, il fatto che ognuno si senta attore in questa sfida è un buon avvio del progetto, è un’occasione per poter dire “ci siamo!”. Noi della provincia daremo ovviamente tutto il nostro sostegno».

Oltre a dare il sostegno anche degli organismi regionali, il direttore Schiava ricorda le esperienze pregresse e la necessità di imparare da esse: «Ho già partecipato alla bellissima esperienza di Matera capitale europea della cultura. Quello che mi sento di dirvi è che non dobbiamo pensare che la scelta di Tropea capitale della cultura possa arrivare attraverso scelte “dall’alto”. E’ un processo che parte dal basso nel quale, responsabilmente, i cittadini si fanno carico di un peso enorme e nel quale, soprattutto, devono andare anche contro le proprie abitudini iniziando a capire come pensa l’altro e non solo essi stessi: saper fare sistema. Noi Calabresi siamo troppo individualisti, non siamo abituati a metterci insieme, mettendoci insieme creiamo valore aggiunto. La prima sfida che deve partire è riuscire a trovare le cose che ci tengono insieme e non che ci dividono».

Giovanni Macrì chiama ovviamente tutta la cittadinanza a concentrarsi sull’obiettivo: «Se manca la condivisione e la consapevolezza di potercela fare abbiamo perso in partenza e rimarremo fanalino di coda a vita. La Calabria ha l’obbligo di doversi concentrare su questa opportunità. Riguardo alla valutazione del Ministero, io voglio anche pensare che potrebbe essere interpretata, da loro, con una chiave di lettura differente da città in città, altrimenti non si spiega l’opportunità data, da parte di Roma, a centri abitati di cento come di un milione di abitanti. Tropea probabilmente non sarà valutata con gli stessi criteri di Ferrara e Genova, che mettono sul piatto un ben altro ammontare di finanziamenti, e questo deve darci coraggio».

Dal 3 Marzo (il giorno prima vanno necessariamente presentati i dossier) partirà un’azione di sostegno che dovrà avvenire con documenti di un certo rilievo, con presenza su testate giornalistiche rilevanti; è quindi probabile che la regione si attivi anche prima di un eventuale riconoscimento ufficiale. Tropea ha comunque i requisiti oggettivi richiesti dal bando: è una città conosciuta a livello internazionale, con una storia molto importante e delle caratteristiche enogastronomiche invidiate da molti.

Chi è l'autore

Domenico Cortese

Autore di presentazioni in conferenze e di papers accademici, laureato in Scienze Filosofiche con lode all'Unical, PhD in Filosofia all’Università di Dundee, cura il sito www.filosofiadeldebito.it

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