Il recente spiaggiamento di un individuo di Globicefalo sul litorale di Santa Domenica di Ricadi ha destato molta curiosità, probabilmente a causa della relativa rarità della specie, se paragonata ai ben più frequenti rinvenimenti di carcasse di Stenelle, la specie di “delfino” più comune nei nostri mari.
Proprio il Globicefalo, che gli inglesi chiamano “Pilot whale”, è il protagonista dei più spettacolari e drammatici spiaggiamenti di massa di Cetacei (per fortuna molto rari sulle coste mediterranee), se si pensa che nel 1985, nella Catherine Bay neozelandese si arenarono ben 400 di questi Odontoceti (Cetacei provvisti di denti, distinti dai Misticeti, come Balene e Balenottere, dotate invece di fanoni).
Da notare che tali fenomeni massivi riguardano quelle specie gregarie come appunto i Globicefali, le Orche, le Pseudorche e gli stessi Capodogli, vedi lo spiaggiamento di sette individui a Vasto (CH) nel 2014.
Gli spiaggiamenti dei Cetacei sono noti sin dall’antichità: tra i primi a parlarne fu lo stesso Aristotele e molti popoli primitivi di certo si nutrirono della carne e del grasso di questi animali, per cui bisogna distinguere le morti che avvengono per cause naturali da quelle provocate dall’uomo.

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Chi è l'autore

Giuseppe Paolillo

Il dottor Pino Paolillo è un naturalista, Responsabile Scientifico della sezione del WWF di Vibo Valentia.

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